Frédéric Acquaviva
ANTIPODES
23.04.2020 – 24.04.2020
Frédéric Acquaviva
ANTIPODES
23.04.2020 – 24.04.2020
Frédéric Acquaviva
ANTIPODES (2019)
opera for voices, dead electronics & video, 69′
con le voci di Joël Hubaut (+testi), Dorothy Iannone e Loré Lixenberg, mezzosoprano
A lungo ho coltivato il desiderio di creare un lavoro importante sul mio amico, poeta e artista Joël Hubaut. Ho chiesto a Joël di performare alcune parole tratte da una selezione di diciotto disegni della sua incredibile serie “Epidemik Diary” e a Londra ho registrato la sua voce. I titoli delle tavole sono annunciati dall’ ipnotica ed eternamente giovane Dorothy Iannone, che avevo registrato qualche settimana prima nel suo studio berlinese. Prima che il produttore radiofonico si chiudesse in un silenzio pre-coronavirus, Berlino era la città scelta per la produzione di quest’opera. L’accaduto mi ha fatto pensare che non ho bisogno di alcun tipo di produzioni esterne per creare la mia musica, come d’altronde è successo negli ultimi 30 anni. Da compositore autodidatta ho sempre privilegiato il mio desiderio di libertà avvicinandomi a forme sovversive e ignorando temi, estetiche o formati preimpostati facilmente condivisibili dai guardiani della cultura, poiché credo che il vero spirito della creazione debba ricercarsi il più lontano possibile da questo genere di spettri burocratici. La composizione e la scrittura della partitura di ANTIPODES si sono concretizzate presso l’EMS, un meraviglioso open studio a Stoccolma, dove sono ritornato grazie a Mats Lindström per una residenza di composizione (dopo aver utilizzato il Buchla nel 2015 per un’altra opera, MESS). Durante la residenza ho approfondito il mio lavoro decennale sulle infinite capacità vocali di Loré Lixenberg – ricerca iniziata già con la mia prima opera AATIE (2010-2011) – per aggiungere una luce ossimorica e una brillantezza alla voce scura e possente di Joël Hubaut.
ANTIPODES è divisa in 3 parti : I. Inferno / II. Purgatorio / III. Paradiso e comprende (oltre alle vocalità estreme che in alcuni punti portano a una sezione corale in cui Lixenberg canta 30 parti) “elettronica morta”, voci parlanti e un’estensione video. Ogni parte di questa “fist noise” opera è suddivisa in 6 sezioni, basate sui disegni di Joël Hubaut. Inizialmente ho pensato di comporre in una maniera molto più semplice rispetto alla mia scrittura usuale, visto che il mio motto è “Non ripeterti mai”. Se effettivamente ho creato qualcosa di nuovo per me, è accaduto componendo una forma unica che mescola semplicità e complessità, creando pertanto una strana figura cangiante, che si realizza nell’accumulazione di semplicità in sequenza, rendendo ANTIPODES una sorta di inferno della Divina Commedia.
ANTIPODES esiste in numerose incarnazioni, come sempre nei miei lavori:
– un QR-Code per una registrazione-senza-registrazione, stampato in 100 copie + 20 copie firmate da ß@£ nel 2019;
– una serigrafia di codici QR su tela (50x70cm), stampata in due copie e attualmente esposta nella mia personale MUSIC FOR WALLS presso la Gallery Satellite, mostra progettata per mesi e infine installata il 16 Marzo 2020, tre giorni prima dell’inaugurazione prevista che però si è rivelata una chiusura, a causa del confinamento di Parigi messo in atto dalle forze dell’ordine per il Covid-19;
– un concerto spazializzato in ottofonia con proiezioni video (ancora da realizzare, essendo previsto per settembre presso studioconcreto, Lecce);
– un’installazione museale in loop.
A ogni modo, la prima mondiale di ANTIPODES avverrà il 23 aprile 2020 sulla piattaforma online di studioconcreto. È superfluo sottolineare i punti in comune tra questo lavoro e la situazione effettiva in cui tutti, pangolini inclusi, ci ritroviamo. Tutti i lavori visivi di Joël Hubaut hanno a che fare con la nozione di virus e di “Epidemik”; inoltre non ho avuto bisogno di attendere questo lockdown per autoisolarmi, avendolo fatto nel 2009 per due mesi nel Dungeon BDSM di Mistress Cindy, o per ricorrere al distanziamento sociale visto che in tutta la musica che ho composto negli ultimi 30 anni ho sempre registrato musicisti e performer in assoluta separazione tra loro.
Ciò che rimane è dunque una musica pre-coronavirus, che mi auguro gradirete ancora di più dovendo passare il vostro tempo in totale isolamento. Credo anche che, con questa crisi globale, si debba finalmente comprendere che non abbiamo più bisogno di produzioni di massa, bensì di concerti sperimentali e di avanguardia per un pubblico ristretto e raffinato di curiosi e outsider.
Restate a casa, collegate le vostre casse, immaginate il sub bass mancante che aggredisce tutto il vostro corpo come un virus e diventate parte dell’esperimento di ANTIPODES, che sarà in loop per 24 ore grazie a Laura Perrone e Luca Coclite, che ho conosciuto anni fa a l’Experimental Intermedia di New York.